mirtillo
vaccinium myrtillus
Le donne dell’antico Impero romano facevano il bagno diluendo nell’acqua un decotto di foglie di mirtillo per favorire l’abbronzatura. Sempre nell’antichità, il mirtillo nero veniva consigliato da Dioscoride per curare la dissenteria. Nel Medioevo si attribuivano ai mirtilli proprietà astringenti, toniche e depurative, mentre si riteneva che le foglie dell’arbusto fossero in grado di curare le emorroidi, la cura consisteva nel sedersi su un cuscinetto di foglie di mirtillo e di rosa bollite. I medici del 700 consigliavano il consumo di questo frutto per moderare l’ardore di una bile infiammata. In America settentrionale i mirtilli erano ingredienti portanti della dieta della popolazione indigena che li consumava freschi in estate e seccati in inverno.
I mirtilli divennero protagonisti anche nella Seconda guerra mondiale, si dice che i piloti della Raf, la flotta aerea inglese, ne facessero incetta per migliorare le loro capacità di visione notturna.
I mirtilli contengono molti principi attivi, tra cui i più importanti sono le antocianine, composti in grado di favorire la circolazione capillare; prodotti farmaceutici o erboristici a base di mirtillo vengono utilizzati per problemi circolatori, di fragilità capillare ed anche per curare i sintomi delle emorroidi. Gli altri principi attivi presenti nei mirtilli li rendono adatti per la cura di problemi visivi, e come antisettico, in particolare il mirtillo rosso viene utilizzato come antisettico nei casi di cistite.