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rosa

rosa canina

Le foglie fossili trovate in America settentrionale, Francia, Germania, Giappone e Cecoslovacchia indicano che le rose esistevano circa quattro milioni di anni fa, prima quindi della comparsa dell'uomo. Le prime e le più antiche testimonianze storiche scritte appartengono alla civiltà sumera (ca. 5000 anni fa), rinvenute nelle tombe reali della città di Ur, mentre nei leggendari giardini pensili di Babilonia venivano coltivate le prime rose.
Agli inizi del 1900, Sir Arthur John Evans, durante gli scavi sul luogo dove sorgeva il palazzo reale di Minosse a Cnosso, portò alla luce affreschi e frammenti di ceramica che rivelarono come la più antica civiltà europea coltivasse intorno al 1800 a.C. rose, insieme a iris, gigli e crocus.
La rosa raffigurata su questi affreschi minoici è la Damascena o Rosa di Damasco (Rosa damascena), un ibrido di Rosa gallica, la rosa francese o Rosa di Provins, e la Rosa phoenicea. Si dice che questo ibrido sia stato portato in Abissinia dai primi cristiani e piantato accanto alle loro chiese. Forme di questo rosaio furono riportate in Europa occidentale, in particolare in Francia, dai reduci delle Crociate.
È però nell’antica Grecia che la rosa ha la sua culla e la letteratura del periodo ne dà ampio spazio. Si faceva uso intenso di rose sia nella vita religiosa (cerimonie e riti), sia in quella culturale (tragedie e poemi) che privata (cosmesi e medicina). Secondo la mitologia, la rosa selvatica era bianca o rosa pallido. Molte leggende però ci confermano l’esistenza di varietà a fiore rosso. La tradizione vuole che la dea Afrodite, soccorrendo l'amato Adone ferito mortalmente da un cinghiale, si punse un piede con una spina. Il suo sangue colorò di rosso i petali delle rose. Da allora, una rosa rossa è sempre stata simbolo distintivo di Amore passionale.

Nella visione pagana la rosa era espressione etica contro la nuova fede cristiana nascente. Ben presto però anche la Chiesa, assecondando le espressioni del paganesimo, conferì a questo fiore precisi significati simbolici, come ad esempio il colore rosso che venne usato come metafora del sangue di Cristo, o le spine come raffigurazione della corona di Gesù sulla croce e la Passione. Venne introdotto il Rosario e la Madonna venne chiamata anche Rosa Mystica o Rosa senza spine.
Carlo Magno impose la coltivazione della rosa nei chiostri dei conventi. E con l’espandersi della cristianità, la coltura si diffuse anche in Inghilterra, Francia e Germania. Nacquero così i primi roseti.


Anche nel misticismo di altre religioni, comprese quelle islamica ed ebraica, il roseto da sempre venne considerato il luogo della contemplazione ed il simbolo del Paradiso terrestre.
Nel Medioevo, la Rosa gallica officinalis comparve nello stemma della famiglia Lancaster e da questa, in conflitto con la casata degli York, nel 1455 ebbe il nome la ‘Guerra delle due rose’.
L’emblema della rosa comparve anche nello stemma adottato da Martin Lutero e dalla confraternita dei Rosacroce.

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